Investimenti in Italia: stranieri protagonisti con l'80% del mercato immobiliare

16/01/2015

Bilancio positivo per gli investimenti immobiliari in Italia: nell’ultima parte del 2014 hanno raggiunto quota 2,6 miliardi di euro, oltre il 50% in più rispetto al trimestre precedente. Il transato di tutto il 2014 dovrebbe chiudere a quota 5,3 miliardi di euro: +11% rispetto allo scorso anno. Ancora una volta è stato il capitale straniero  con l’80% degli investimenti totali, circa 4 miliardi  a guidare la corsa. I volumi sul mercato italiano mettono senz'altro a segno un passo avanti rispetto allo scenario di crisi acuta toccato del 2012 (+104%), ma dimostrano ancora una volta il ritardo dell’Italia nei confronti di un'Europa che corre a velocità più che doppie (il transato complessivo del 2014 in Eurozona dovrebbe superare infatti di oltre il 30% quello dello scorso anno).Quello che sorprende è il sorpasso da parte della Spagna che, considerando i dati quasi definitivi, dovrebbe chiudere l’anno con un volume eccezionalmente elevato, poco meno del doppio rispetto all’Italia”.Rispetto alla Spagna, l'Italia ha contato su un numero e su una tipologia di investitori più esigui. Ad esempio, nel 2014 le Socimis, i nuovi Reit Spagnoli, hanno rappresentato circa un terzo degli investimenti totali e anche gli investitori domestici sono tornati attivi. In Italia invece, le Siiq non sono mai decollate e gli investitori nazionali negli ultimi due anni sono stati pressoché assenti.   
Dalle differenza di capitale domestico e straniero investito in Italia tra il 2007 ed il 2014 emerge un'altra indicazione: se il capitale straniero è in linea rispetto a quello investito nel 2007, quello domestico è inferiore dell’80%. La maggior parte degli investimenti domestici è stata realizzata da fondi legati alle casse di previdenza di alcune categorie: Commercialisti, Medici, Architetti. 
“L’attendismo degli investitori italiani  è una delle cause che ha impedito all’Italia di agganciare l’Europa nella forte crescita degli investimenti: gli investitori internazionali invece hanno confermato una fiducia elevata, a prescindere dalla debole economia del Paese. Certo ciò si riflette nel rischio maggiore attribuito all’immobiliare rispetto al passato – i rendimenti sui Bot sono ai minimi storici in Italia mentre i rendimenti immobiliari sono ancora superiori al picco minimo precedente – ma è comunque un dato che fa riflettere”. “Siamo comunque sulla buona strada verso la ripresa  grazie anche ai segnali positivi del Governo, con la riforma sui contratti di locazione.. Ci auguriamo che prosegua in questa direzione, soprattutto che ciò possa stimolare il mercato degli investimenti attraverso la creazione di nuovi strumenti ed il ritorno degli investitori nazionali”.