Nessuna tassa sui condizionatori d'aria

27/07/2015

Chiarimento sulla ventilata imposta per le famiglie in possesso di impianti di aria condizionata, circolata negli ultimi giorni e che passerà come la bufala dell'estate che ha allarmato di più gli italiani sottoposti, quest'anno, a temperature da afa record. A dare il via al malinteso sono state le associazioni dei consumatori, Federconsumatori e Adusbef, che in una nota congiunta parlavano di una nuova imposta da 200 euro all’anno. All’origine della tassa non c’è un nuovo provvedimento del Governo, ma la direttiva europea l2002/91/CE, recepita il 15 ottobre di quest’anno con il DM 20/6/2014. Il provvedimento in questione è quello con cui il Ministro dello sviluppo economico ha firmato il decreto che fissa al 15 ottobre 2014 la scadenza entro la quale il libretto di impianto per la climatizzazione e il rapporto di controllo di efficienza energetica sugli impianti termici di climatizzazione invernale ed estiva, siano conformi ai modelli di cui al DM 10 febbraio 2014 del Ministro dello Sviluppo economico: da cui si deduce che i 200-300 euro, a cui hanno fatto riferimento stampa e tv, è la cifra che le imprese artigiane potranno chiedere per i controlli obbligatori sull’efficienza. Questi ultimi vanno effettuati periodicamente – ogni 4 anni salvo diverse disposizioni regionali – e soltanto per gli impianti “di potenza termica utile nominale superiore ai 12 kW”, cioè impianti di medie-grosse dimensioni.   
Sono esclusi, per esempio, i comuni condizionatori da casa, in grado di refrigerare un soggiorno o una camera da letto.